Quale informazione al tempo della post-verità?
Venerdì 25 novembre terzo e ultimo incontro della sezione "Riparliamo di..." questioni cruciali da rimettere al centro del dibattito con Monica Maggioni e Nando Pagnoncelli. La registrazione dell'evento sarà disponibile solo per i possessori della card. Questo appuntamento fa parte della rassegna "Molte fedi sotto lo stesso cielo", giunta alla 15a edizione, dal tema "Esodi, strade che s'aprono improvvise".
Monica Maggioni è una delle più importanti giornaliste italiane. È stata inviata, scrittrice, documentarista, direttrice di telegiornale e Presidente Rai. Nel corso della sua carriera ha raccontato aree di conflitto quali Iraq, Iran, Siria, Afghanistan e Myanmar attraverso interviste a capi di stato, attivisti e terroristi. È docente di Storia dei Conflitti contemporanei presso l’Università Cattolica di Milano.
Nando Pagnoncelli è presidente e amministratore delegato di Ipsos, società leader in Italia nel settore delle ricerche demoscopiche. Insegna “Analisi della pubblica opinione” presso la Facoltà di Scienze Politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano.
"Molte fedi sotto lo stesso cielo" è la rassegna culturale promossa dalle Acli di Bergamo che da quattordici anni anima la città e la provincia nei mesi autunnali.
Obiettivo della rassegna è quello di promuovere occasioni di riflessione su temi caldi del nostro tempo: dalla questione ambientale a quella geopolitica, dal pluralismo religioso alle disuguaglianze economiche, passando per spazi di bellezza dedicati all’arte, alla musica e al teatro.
Il programma si articola in un centinaio di appuntamenti con voci e volti significativi del presente. Scrittori, filosofi, giornalisti, diplomatici, testimoni: donne e uomini chiamati a dialogare intorno ad alcune tematiche fondanti il nostro vivere civile, con il fine ultimo di costruire insieme terre di mezzo tra fedi e culture diverse.
Il tema Esodi, strade che s'aprono improvvise:
In un mondo alle prese con crisi geopolitiche, sanitarie, socioeconomiche e ambientali, occorre ammettere la necessità di un mutamento profondo. I recenti stravolgimenti ci costringono a ripensare tutto ciò che, a torto, abbiamo dato per scontato come la salute, l’Europa in pace, condizioni di vita dignitose per tutti, la vivibilità nell’ambiente, un futuro sereno soprattutto per chi oggi è giovane… Diventa necessario rimettere al centro parole e temi che stanno alla base del nostro vivere umano e civile e che, dentro l’ultima e complicata stagione, rischiano di rimanere offuscati, schiacciati da altre urgenze.
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