Terra Glacialis
Una mostra fotografica allestita all'interno del Museo di Storia Naturale che, attraverso l'ascolto dei messaggi che i ghiacciai ci trasmettono, pone l'accento sull'importanza della salvaguardia dell'ambiente e di questa preziosa risorsa.
Coscienza - esperienza - azione sono le tre parole guida per il visitatore.
Coscienza - La mostra inizia infatti con mostrarci importanti ghiacciai e sentieri glaceologici lombardi mettendo in evidenza come l'acqua che i ghiacciai forniscono sia fondamentale per molte attività dell'uomo: dall'agricoltura alla produzione energetica, al mantenimento di importanti ecosistemi.
"I ghiacciai sono cubetti di ghiaccio immobili sulle cime più alte delle nostre montagne" ma che possono essere influenzati dal clima. Inverni nevosi, estati calde, precipitazioni scarse: sono tutti elementi che influenzano il loro avanzamento o ritiro.
Attraverso la loro osservazione hanno molto da insegnarci osservando variazioni storiche e recenti.
La mostra prosegue con alcune immagini volte a mettere a confronto alcuni scorci dove a distanza di anni la presenza del ghiaccio è scomparsa o immensamente ridotta.
Esperienza - Molti ghiacciai sono monitorati ormai da lungo tempo. Vengono misurati, osservati anche al loro interno grazie alla spereologia glaciale: una scienza che studia la trasformazione di grotte e ghiacciai.
In questa sezione scopriamo come vengono raccolte tutte queste informazioni.
Azione - Un messaggio molto importante chiude l'esposizione: noi coa possiamo fare?
La lotta ai cambiamenti climatici non passa solo dalle grandi azioni di governi e nazioni devono mettere in atto ma dal comportamento che ognuno di noi tiene quotidianamente.
Nel periodo della mostra si terranno tre conferenze di approfondimento:
17 marzo ore 20.45 - Saper leggere i ghiacciai
Paolo Gallo, Servizio glaceologico lombardo
24 marzo ore 20.45 - Speleologia nelle grotte glaciali: un mondo in continua mutazione
Andrea Ferrario e Virginia Mandracchia, FSLo
31 marzo ore 20.45 - Oceani e poli in un clima che cambia
Paolo Rivaro, Università degli studi di Genova