Frammenti divini di un viaggio in Inferno
L'elemento scenografico fulcro di “Frammenti Divini di un Viaggio in Inferno” è una porta di legno. È il limite tra la realtà esterna e il mondo chiuso, circoscritto e protetto nel quale il protagonista si trova prigioniero. Metaforicamente è anche il limite tra la dimensione quotidiana e quella extraquotidiana nella quale ogni confine può essere superato, ogni muro abbattuto. Lo spazio di reclusione, diventa quasi paradossalmente, il luogo della più libera evasione attraverso le parole di Dante e la potenza espressiva di un corpo che danza.
Il Kathakali è una forma di teatro danza classico sacro indiano, connubio tra teatro, danza, canto, musica. Il termine Kathakali significa letteralmente: raccontare storie. Si basa sulla suddivisione del corpo in blocchi o fasce. I piedi seguono il ritmo percussivo della musica, le mani, attraverso le mudra, traducono in gesti la storia narrata e il volto esprime i sentimenti.
In “Frammenti Divini di un Viaggio in Inferno” il Kathakali è assorbito nella potenza del lavoro degli occhi, delle mani, dei più piccoli dettagli del corpo. Mettere in relazione Dante con il teatro danza indiano significa creare un ponte tra oriente e occidente, trovare arricchimento nel confronto con l'altro, mettere in relazione la poesia con il teatro, il canto e la danza. Questo è il cammino di ricerca che il Teatro dell'Albero sta percorrendo da oltre un ventennio.