Mostra

Figli del comunismo

16/09/23 10:00 - 24/09/23 19:30

Le generazioni di oggi sono la linea che separa il passato dal futuro. Lo stile di vita dei bambini ci può dare uno spaccato delle prospettive sociali del paese. Su questo presupposto si basa il racconto fotografico realizzato da Chiara Cazzaniga durante un viaggio in Uzbekistan nel 2023 da cui è emersa una realtà contraddittoria. Il paese (una repubblica presidenziale di storia recente) si lascia alle spalle un passato sotto il regime comunista, dove lo sfruttamento del lavoro minorile era tra i principali diritti civili violati. Ancora oggi i bambini appaiono spesso in contesti lavorativi che da noi non sarebbero tollerati, lasciando pensare che il raggiungimento di un adeguato livello di tutela sia ancora lontano. Dall’altro lato, però, il loro modo di giocare rimanda ad un’infanzia spensierata, dove la freddezza della società digitale non è riuscita ancora ad imporre il suo isolamento. I bambini stanno in gruppo, corrono per strada, si lanciano la palla, possono permettersi di giocare a nascondino perché non devono nascondersi davvero dai pericoli del traffico fuori controllo o da uno stile di vita frenetico che impone la schiavitù delle scadenze e del tempo tiranno. Da queste sensazioni nasce una domanda di difficile risposta: quale potrebbe essere il giusto equilibrio tra le due facce della medaglia? Da un lato l’ondata di turismo fortemente incoraggiata e la conseguente occidentalizzazione aumenterebbe il loro livello di benessere e la loro civilizzazione, dall’altro, gli effetti del consumismo porterebbero ad un appiattimento delle forti tradizioni locali, rischiando di far perdere questo forte senso di comunità e leggerezza che si respira in ogni angolo delle città. L’augurio a questi bambini è di poter proseguire un cammino di libertà.

Chiara Cazzaniga nasce a Lecco nel 1973. Nonostante la formazione di natura scientifica – è laureata in chimica - trova nella fotografia l’espressione del suo lato più emotivo e del suo sguardo sul mondo. Partecipa a diversi workshop sulla fotografia narrativa e lo storytelling. Realizza i seguenti progetti: “Adolescenza sottovuoto”, dove indaga sugli effetti della pandemia nel mondo degli adolescenti, “Il seme del frutto amaro”, un progetto complesso che vuole smitizzare i luoghi comuni legati al mondo della maternità e “You - man evolution”, realizzato per Cisl Bergamo per la giornata contro la violenza sulle donne.

La mostra rientra nella decima edizione di DMF - Il Festival, manifestazione che si svolge dal 16 al 24 settembre a Dalmine dedicata alla fotografia contemporanea. E’ organizzata dal Comune di Dalmine in collaborazione con i circoli fotografici della città: il Circolo Fotografico Dalmine e il Circolo Fotografico Marianese. Un festival diffuso, a pochi chilometri da Bergamo, che per una decina di giorni anima spazi al coperto e all’aperto della città di Dalmine. Sale dedicate, teatri, ma anche locali dediti alla ristorazione e bar, spazi all’aperto - piazze e vie della città – diventano spazi espositivi per i numerosi fotografi partecipanti. Artisti diversi, ognuno con il proprio linguaggio, la propria personalità e tecnica fotografica, i propri sentimenti e storie da raccontare. Tutto ad ingresso libero. DMF è per il pubblico un’immersione nel mondo della fotografia. Esperti del settore, fotoamatori, estimatori, semplici curiosi e cittadini di passaggio sono invitati a visitare gratuitamente le mostre e non solo. DMF propone infatti un ricco cartellone di appuntamenti: incontri con fotografi, visite guidate, workshop e concorsi.

DMF Il Festival è inserito nel programma di eventi e iniziative della RBBG (Rete Bibliotecaria Bergamasca) "Produzioni Ininterrotte" - Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.

Piazza Caduti 6 Luglio 1944
Piazza Caduti 6 luglio 1944
Dalmine (BG)
035.6224895
gratuito