Mozzanica
Questo è il ritratto di Mozzanica – racconta il fotografo Giuseppe Oldoni - mio paese d'origine e di affetti. Un piccolo paese di campagna, che mi riporta alla mente ricordi di infanzia, di profumo di erba appena tagliata, di cicale d'estate. Il motore che mi spinge a tornare, però, è quando Mozzanica smette di essere Mozzanica. Quando indossa quel vestito di trasparenze che nasconde il paesaggio, i volti, le identità. Quando il paese smette di essere un brulicare di anziani sulle panchine ed aperitivi infiniti. Il mio amore per il paese nasce esattamente quando il volume si abbassa e tutto diventa impalpabile: la vista si affievolisce e l'umidità si fa talmente densa da sentire quasi un senso di annegamento ad ogni respiro. E finalmente eccola, la nebbia, che tutto maschera e riduce e ovatta. Un magnifico mantello che abbassa le luci e regala al paese quell'aria misteriosa e delicata.
Giuseppe Oldoni nasce nella profonda provincia bergamasca. Talmente profonda da aver poi perso la strada per tornare a casa. Educato alla sopravvivenza della campagna, sviluppa anticorpi talmente resistenti che l’ultima influenza documentata risale al ’97. Ingegnere, cavaliere, pensatore - la nonna dice anche bellissimo - la sua formazione professionale lo porta ad esplorare i luoghi più malfamati della provincia lombarda, districandosi tra discariche di rifiuti illegali e bande di trapper del ghetto. Il primo approccio alla fotografia arriva a 27 anni, perché troppo tirchio per vendere a 100 € il corredo fotografico del padre. Prima di allora non aveva mai dimostrato alcun interesse né capacità artistica, e prosegue con costanza in questa sua scelta di vita. Si dedica con totale incostanza a questo hobby servendosi di un equipaggiamento riesumato direttamente dalle guerre puniche. Casualmente è inciampato in un paio soddisfazioni. La mamma continua a mettere 29 candeline sulla sua torta, da diversi anni. Detesta parlare di sé in terza persona.
La mostra rientra nella decima edizione di DMF - Il Festival, manifestazione che si svolge dal 16 al 24 settembre a Dalmine dedicata alla fotografia contemporanea. E’ organizzata dal Comune di Dalmine in collaborazione con i circoli fotografici della città: il Circolo Fotografico Dalmine e il Circolo Fotografico Marianese. Un festival diffuso, a pochi chilometri da Bergamo, che per una decina di giorni anima spazi al coperto e all’aperto della città di Dalmine. Sale dedicate, teatri, ma anche locali dediti alla ristorazione e bar, spazi all’aperto - piazze e vie della città – diventano spazi espositivi per i numerosi fotografi partecipanti. Artisti diversi, ognuno con il proprio linguaggio, la propria personalità e tecnica fotografica, i propri sentimenti e storie da raccontare. Tutto ad ingresso libero. DMF è per il pubblico un’immersione nel mondo della fotografia. Esperti del settore, fotoamatori, estimatori, semplici curiosi e cittadini di passaggio sono invitati a visitare gratuitamente le mostre e non solo. DMF propone infatti un ricco cartellone di appuntamenti: incontri con fotografi, visite guidate, workshop e concorsi.
DMF Il Festival è inserito nel programma di eventi e iniziative della RBBG (Rete Bibliotecaria Bergamasca) "Produzioni Ininterrotte" - Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.