Il fiume sacro

22/09/23 20:45 - 22:30

Primo incontro. L'Adda, fiume dal corpo di donna. L’uomo antico teme la natura abitata dagli dèi e intrattiene con il fiume un colloquio rituale. I Latini affidano così il cantiere dei ponti al collegio sacerdotale dei Pontefici; nel Medioevo, è l’ordine monastico dei Benedettini a disciplinare paludi e selve, che la leggenda narra infestate da draghi o ninfe. Anche l’Adda fu allora una capricciosa divinità, davanti a cui inginocchiarsi tremanti.

Le sue acque erano sacre e indisponibili all’umana manomissione. Il drago Tarantasio, che infestava leggendariamente il fiume, raffigura con le sue spire le insidie stesse dell’Adda.

Sulla riva, la devozione più insistente resta quella mariana, che istituisce spesso culti d’acqua al femminile. Questa tradizione testimonia una superstite mistica del fiume: rispetto, amore, venerazione presso sorgenti talora considerate miracolose. È in questo rapporto devozionale con il fiume che si collocano anche le titolazioni della basilica autarena a Sant'Alessandro e a Santa Felicita

Biblioteca di Fara Gera d'Adda
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