Efesto-Vulcano
La cultura greca in generale, e in particolare le narrazioni mitologiche e il pensiero filosofico ed estetico racchiudono, come è noto, gli archetipi della cultura e della civiltà occidentale. Per questo, dopo aver doverosamente ricordato, nel primo ciclo di incontri culturali dell’anno corrente, Alessandro Manzoni nel 150° anniversario della morte per quanto egli ha rappresentato sia nella nostra storia letteraria e nel pensiero etico-religioso del secolo XIX sia per i messaggi di alta umanità che ha proiettato nel tempo, l’Associazione degli ex Alunni del Liceo “Manin” in collaborazione con la delegazione cremonese dell’AICC (Associazione Italiana di Cultura Classica accreditata dal MIUR come Ente Formatore ed erogatore di corsi di aggiornamento) ha ritenuto opportuno tornare a riflettere - come spesso in passato - su alcuni di quegli archetipi.
Tra i tanti possibili è parso interessante focalizzare l’attenzione, questa volta, sul significato profondo di una divinità mitologica, Efesto (nel mondo latino Vulcano) dalle multiformi peculiarità strettamente connesse con l’ambiente naturale (quello dei vulcani) e con la realtà dell’uomo, con la sua ingegnosa creatività che si traduce sia in lavoro potremmo dire ingegneristico- metallurgico sia in realizzazioni artistiche. Tutti questi temi - ambiente e creatività - al di là del loro travestimento fantasioso - risultano di moderna attualità, pur nel loro diversificarsi nel corso del divenire storico. Dunque, dal passato al presente. Nello specifico, si partirà dall’individuazione dei caratteri di Efesto deducendoli dalle numerose fonti letterarie, dall’Iliade all’Odissea, dalla Teogonia di Esiodo alle Metamorfosi di Ovidio e dai loro racconti favolosi, che ci consegnano le diverse versioni del mito e attestano, fissate nei vari epiteti, le prerogative e il significato assoluto di questa mitologica divinità, non sepolti nel passato ma riconducibili anche alla modernità. Dopo questo spaccato, indagato da Renata Patria, che introdurrà i temi sopra citati con una relazione su “Efesto-Vulcano e il fuoco sotterraneo e terrestre. Vulcani e ambiente, oggetti preziosi e metallurgia”, anche con riferimenti ai testi letterari, (13 ottobre), si susseguiranno specialisti dei singoli ambiti: Emanuela Zanesi, già Direttrice Archivio di Stato di Cremona, presenterà “Gli eredi di Efesto: fabbri e orefici nella testimonianza degli Statuti medievali cremonesi”; Maurizio Harari, notissimo archeologo dell’Università di Pavia, parlerà di “Lemnos, l’isola di Efesto” (10 novembre); Federico Mazzolari, ingegnere, già dirigente del Gruppo Arvedi (che si ringrazia per la gentile collaborazione) illustrerà “La lavorazione dei metalli: dalle origini alle grandi tappe tecnologiche degli ultimi 80 anni” (17 novembre) e Riccardo Groppali, naturalista dell’Università di Pavia, indagherà sul tema ambientale con una relazione su “ Vita e vulcani. Flora e fauna” (1dicembre).
Il corso, diretto e coordinato da Renata Patria, presidente delle due Associazioni organizzatrici, si svolge con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Cremona. E’ gratuitamente aperto a tutti gli interessati e si rivolge in particolare a docenti e studenti, ai quali, se iscritti e presenti, alla conclusione del ciclo sarà rilasciato un attestato di frequenza. Possibile l’iscrizione di insegnanti e studenti trenta minuti prima del primo incontro (13 ottobre), in sala Puerari del Museo Civico, via Ugolani Dati, 4, sede di tutti gli incontri, che avranno inizio alle ore 17.00.