Daniele Maffeis, tra parole e musica
L’Associazione Musicale Daniele Maffeis di Gazzaniga presenta l’evento ‘Daniele Maffeis, tra parole e musica’, in programma sabato 16 dicembre alle ore 21 presso la Sala Piatti di Bergamo, via San Salvatore 6.
L’evento, con il contributo del Comune di Gazzaniga e della Fondazione MIA-Misercordia Maggiore, e con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Bergamo, di Fondazione Lemine e del Comune di Gazzaniga, sarà l’occasione per festeggiare i 25 anni dell’Associazione Musicale ‘Daniele Maffeis’, attraverso un connubio di parole e musica del suo Maestro Daniele Maffeis.
Verranno eseguite numerose pagine musicali del Maestro da giovani musicisti bergamaschi, la maggior parte studenti del Politecnico delle Arti - Conservatorio ‘Gaetano Donizetti’ di Bergamo (Emilio Moriggi, organo; Erica Artina, soprano; Irene Maggioni, pianoforte; Beatrice Roncelli, violino; William Limonta, pianoforte).
Verranno letti alcuni articoli scritti dal Maestro tra il 1962 e il 1966 per il quindicinale bergamasco di cultura, arte, folklore e tradizioni ‘Giopì’ del Ducato di Piazza Pontida.
Gli articoli sono stati recentemente pubblicati sotto la curatela di William Limonta, Adriano Maffeis e Roberto Guerini nel volume ‘Daniele Maffeis - Divagazioni Musicali’ edito nel luglio 2023 per i tipi di Lubrina Bramani. Trattasi della raccolta dei ventisette articoli scritti dal Maestro tra il 1962 e il 1966, che rappresentano un sincero ritratto dell’anima pura e onesta dell’autore, nei quali lo stesso mette in luce le proprie personali posizioni su diversi argomenti di cultura, musica, tradizione, anche attraverso il ricordo di esperienze passate.
Compositore, organista e direttore d’orchestra, Daniele Maffeis (Gazzaniga, 1901 -1966) è stata un’importante figura della prima metà del Novecento, che ha saputo spaziare in generi musicali eterogenei, sempre attraverso un grande rispetto della storia e della tradizione musicale a lui precedente. Appartenente a quel ‘Movimento Ceciliano’ che a partire dal motu proprio di Pio X, ha segnato gran parte della musica liturgica dalla seconda metà del XIX secolo, ha sempre voluto ricercare una strada alternativa alle grandi avanguardie che esplodevano nel suo contemporaneo.
Strada che, incanalata nel solco di una consolidata tradizione, ha saputo adottare caratteri di volta in volta differenti a seconda della funzionalità di ciò che veniva realizzato, includendo talvolta elementi popolari (in ciò è evidente il legame indissolubile con la propria terra), talvolta derivati dalla lontana tradizione gregoriana o alla più vicina armonia tardo romantica.
Ciò che ne risulta è un caleidoscopio di immagini sonore rivestite secondo luci differenti, sempre condotte con estrema maestria.
La sua vasta produzione comprende in primo luogo numerose pagine sacre di vario tipo (legate alla sua esperienza come maestro di cappella in diverse parrocchie del territorio milanese), tra cui diverse Messe e poemi sacri; numerose pagine per strumento solistico (Sonate per pianoforte, violino, e altro repertorio da camera), pagine sinfoniche, opere liriche e le numerose Operette (realizzate in collaborazione con il paroliere Don Ambrogio Palestra, durante il suo periodo ad Abbiategrasso).