Sfumature d'inverno
L'inverno è una stagione che ha affascinato e ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli. In famosi dipinti, questa stagione viene rappresentata in diverse forme, dalle scene di paesaggi innevati alle immagini di attività svolte durante i mesi freddi, fino a pezzi dai rimandi simbolici. Lungo questo solco s’inserisce la mostra dei soci-artisti che conclude il programma espositivo dell’Adafa, che nella sede di Casa Sperlari, in via Palestro 32, propone la collettiva “Sfumature d’inverno”.
L’esposizione sarà inaugurata martedì 19 dicembre alle 17,30 con l’introduzione di Giusy Asnicar e Fulvio Stumpo, e la presentazione del critico Simone Fappanni. Si potranno ammirare i lavori di Giusy Asnicar, Vittoria Rossini, Angelo Cauzzi, Alberto Besson, Maria Cavaggioni, Carletto Cantoni, Silvia Mineri, Ulisse Gualtieri, Roberto Dellanoce, Marina Sissa, Marco Spizzi, Maria Grazia Cimardi, Aurelio Olivieri, Mirella Valenti, Rosalia Corbani, Lucia Zanotti, Roberto De Cristoforo, Stefano Mammoliti, Roberto Bedani, Andrea Ghisoni e Giorgio Carletti.
«Uno dei dipinti più iconici che ritraggono l’inverno – spiega Fappanni – è Cacciatori nella neve di Pieter Bruegel il Vecchio in cui viene mostrato un affollato paesaggio innevato con figure umane durante una battuta venatoria, resa con una pennellata meticolosa e decisa. Un esempio di un dipinto che riesce a catturare magistralmente l’essenza dell’inverno è Veduta di tetti. Effetto neve di Gustave Caillebotte, con un’incantevole veduta di di Montmartre. L’artista utilizza abilmente la luce e i colori freddi per creare un’atmosfera realistica. Bastano questi esempi, cronologicamente e concettualmente distanti, per confermare quanto l’inverno, e le sue sfumature, costituisca un tema infinito, a cui gli artisti guardano con interesse.
A maggior ragione nella nostra terra, dove le nevicate, un tempo di notevole e, in tempi recenti meno abbondanti, sono un elemento importante nel paesaggio padano. In questa mostra, tuttavia, si possono osservare non soltanto scenari connotati dal morbido manto bianco, ma anche quelli dove le rigidità del periodo fanno da sfondo a angoli e scorci noti e meno conosciuti». L’esposizione si può visitare fino al 10 gennaio da martedì a domenica dalle 17,00 alle 19.00. Sarà chiusa dal 24 dicembre al 2 gennaio.