Giornata mondiale del teatro 2024
Due spettacoli teatrali a cura delle compagnie «Officina Culturale» di Chivasso e «QU.EM. quintelemento» di Cremona, in collaborazione con la UILT Lombardia - Unione Italiana Libero Teatro.
Centro Culturale Next, Palazzo Schinchinelli-Martini, via Cadolini 20.
Sabato 9 marzo e sabato 16 marzo, ore 21.
La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita nel 1961 su iniziativa del IX° congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro, ente fondato nel 1948 dall’UNESCO. Da allora, il 27 marzo di ogni anno è diventato una data di riferimento per sensibilizzare l’opinione pubblica sul grande valore umano del teatro e per promuovere iniziative in tutto il mondo. In prossimità della Giornata, un’importante personalità del mondo del teatro o più in generale della cultura predispone il cosiddetto Messaggio internazionale, che viene diffuso a livello planetario; il primo venne stilato nel 1962 da Jean Cocteau.
Nell’ambito di tale ricorrenza, il Centro Culturale Next ospiterà due spettacoli:
• Il 9 marzo, alle ore 21, “GIÙ CON LA VITA” di Gianluca Vitale.
E’ una commedia agrodolce, dove momenti di amara comicità si alternano a momenti di intensa drammaticità. Lo spettatore viene letteralmente strattonato emozionalmente con salti spazio-temporali legati ai ricordi dei cinque protagonisti, che, segnati dal dolore e da scelte sbagliate, hanno deciso di farla finita… ma fino a quando il confronto tra di loro li conduce alle soglie di un possibile domani.
• Il 16 marzo, alle ore 21, “GLI ALTRI” di Francesca Rizzi, Danio Belloni e Paolo Ascagni.
E’ un dramma video-teatrale, quasi interamente gestuale, che vuol far riflettere sulla persistente vitalità delle tante forme di intolleranza e violenza che infestano la società umana, da quelle apparentemente ‘minime’ alle più tragiche. La trama si snoda lungo una successione di eventi che un uomo e una donna subiscono per il solo fatto di essere marchiati come ‘altri’; non hanno nessuna colpa, ma qualcuno ha deciso che non sono degni di poter vivere liberamente la loro vita, perchè sono diversi dai ‘valori’ dominanti.
