La zingara e il trovatore di Giuseppe Verdi

17/02/24 16:30 - 17:30

L’associazione Ab Harmoniae Onlus propone, per il sabato 17 febbraio alle ore 16.30 - a Bergamo, in collaborazione con Congregazione di Misericordia Maggiore di Bergamo e Serate Musicali di Milano - una delle opere più acclamate di Giuseppe Verdi, riconosciuta da Julian Budden, “come nessun’altra capace di toccare così rapidamente il cuore del suo pubblico».

Nella sala intitolata al violoncellista bergamasco Alfredo Piatti, risuonerà sulle note verdiate, l’infiammata vicenda di una zingara, Azucena, infanticida, che, secondo il libretto di Salvatore Cammarano e Emanuele Bardare - tratto dal dramma El Trovador di Antonio García Gutiérrez - bruciò il proprio figlio, per errore, per vendicar la madre. Concepita su un intreccio assai articolato, l’opera che nacque col nome de “La zingara” andò in scena per la prima volta il 19 gennaio 1853 a Tor di Nona e venne accolta trionfalmente grazie anche ai primi interpreti Emilia Goggi, Carlo Boucardé Rosina Penco i quali, diretti da Emilio Angelini, videro suonare nell’orchestra - al cembalo - lo stesso Giuseppe Verdi.

Sabato 17 febbraio, a dar voce al grande dramma, eseguito in forma di concerto e al pianoforte, saranno l’Azucena di Syuzanna Hakobyan, il Conte di Luna di Marzio Giossi,

ll Trovatore Manrico di Wang Yan e la Leonora di Denia Mazzola Gavazzeni insieme al Ferrando di Yiduo Zhang e la Ines di Gao Ya Al pianoforte HsiaoPei Ku.

L’ingresso è libero-sarà gradita un’offerta per le attività solidali dell’associazione la quale, nel mese di dicembre, ha portato conforto con le voci dei propri artisti agli ospiti delle case di riposo bergamasche: Fondazione Carisma, Fondazione Don Orione- Bergamo e Fondazione Maria Ausiliatrice -Scanzorosciate.

La vicenda si svolge nel XV secolo in Biscaglia e Aragona - Figlia di una donna fatta ardere sul rogo dal Conte di Luna con l’accusa di aver stregato il figlio di lui, una giovane gitana (Azucena) rapisce, per vendetta, uno dei due figli del conte, Manrico, per gettarlo sul rogo della madre, sennonché, nel delirio del momento, brucia, per errore, il proprio stesso figlio e salva Manrico. Anni più tardi, Manrico - divenuto “trovatore" - si innamora, riamato, di Leonora, dama di compagnia della principessa di Aragona sulla quale però insistono le brame del nuovo Conte di Luna stesso. Mentre Leonora, per sfuggire al Conte e far cessare i conflitti, decide di consacrarsi a Dio, il conflitto fra Manrico e il Conte di Luna si fa inevitabile. Decisa a sottrarsi ai desideri di Luna, Eleonora si darà la morte avvelenandosi mentre la mannaia ,alla quale lo ha condannato il Conte stesso, ucciderà il trovatore Manrico.

Davanti al rogo, il Conte di Luna scoprirà da Azucena di esser stato fratello del Trovatore Manrico.

Sala Piatti
Bergamo (BG)
035.211355
gratuito
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