Ascesa e caduta della città di Mahagonny
Giovedì 4 e venerdì 5 aprile 2024, alle ore 20.30, doppio appuntamento con il Conservatorio di Como al Teatro Sociale di Como. La produzione di quest’anno del Conservatorio cittadino prevede l’allestimento in forma scenica dell’opera lirica in tre atti Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill e Bertold Brecht nella sua versione italiana realizzata per la prima volta presso il Teatro Sociale.
L’opera vedrà impegnati numerosi studenti, accanto a Coro e Orchestra Filarmonica del Conservatorio di Como, tutti diretti dalla bacchetta del M° Bruno Dal Bon, con la regia di Stefania Panighini, e la videoscenografia a cura di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
Il Conservatorio di Como ha abbracciato da un triennio un programma didattico incentrato sulla formazione esperienziale dei suoi studenti decidendo di dedicare molte risorse al progetto pluriennale sul teatro musicale che coinvolge quasi un terzo dei suoi studenti fra coro, orchestra e interpreti solisti. Il fine ultimo è dare forma a esperienze di teatro totali che si concretizzano grazie alla virtuosa collaborazione con il Teatro Sociale di Como che le accoglie nella sua stagione OFF.
Per scelta degli autori, tutto il mondo, in ogni tempo, potrebbe essere Mahagonny: una città del denaro, del produrre e dell’accumulo che si è disfatta delle leggi, delle catene, delle regole, in cui tutto è permesso. La libertà totale rende però l’uomo cannibale, autodistruttore, che sia carne animale, il ventre di una donna da deflagrare o il corpo di un uomo ucciso. Quando la libertà diventa giudice supremo nessuna norma vale più e nessun uragano potrà spazzare via il mondo tragicamente, quanto un piccolo uomo.
In Mahagonny emergono prepotenti tutte le domande del mondo in cui viviamo, rivelando l’importanza didattica e artistica di questo titolo sconcertante per la sua attualità, per le quali probabilmente non abbiamo le risposte. Nonostante questo, un Ente di Alta Formazione Artistica e Musicale, quale è il Conservatorio, ha il dovere di raccontare ai propri studenti la complessità del contemporaneo e di fare della musica, in questo caso unita al teatro, uno strumento d’indagine primario di esso.