MOSTRE

Paola Besana - Piani e passaggi

09/04/24

Paola Besana - Piani e passaggi

Esposizione di due opere dell’artista tessile in occasione della Design Week 2024

La Biblioteca Calvairate ospita due opere tessili di Paola Besana, visibili durante i giorni e gli orari di apertura:

Quadrati in coda, 1967, 190 x 40 cm, lino, lana, legno, ordito calante con armature diverse Erranze per Paola, 2023, 150 x 40 cm x 130 cm; lana, legno, metallo, tessuto doppio (con Paola Devizzi, Anna Ravano, Paola Bonfante)
La mostra sarà inaugurata venerdì 12 Aprile alle ore 18.00.

 

Paola Besana, artista e designer tessile, nasce nel 1935 a Breno, in provincia di Brescia. Durante un viaggio in Scandinavia scopre la tessitura, che studia poi a New York con Lily Blumenau e al California College of Art and Crafts con Trude Guermonprez. Tornata in Italia, comincia ad esporre e a insegnare tessitura. Nel 1968 apre quindi a Milano lo “Studio di Tessitura Paola Besana”, con Lalla Ranza e Paola Bonfante. Insieme producono design d’arredamento, abbigliamento, e aiutano a formare due generazioni di tessitori e tessitrici. Le sue ‘sculture tessili’, che continua a creare in parallelo alle attività dello Studio, vengono esposte in collettive e personali sia in Italia che all’estero – fra l’altro in istituzioni pubbliche e private quali Palazzo Reale e la Triennale di Milano, CAAC di Siviglia, Biennale de la Tapisserie di Losanna, Triennale e Museo del Tessile di Lodz, Galleria Kaufmann-Repetto di Milano, MUST di Lecce. Nella sua casa-studio ospita una biblioteca tessile e diverse collezioni tessili, che servono sia da supporto didattico, sia come materiale per ricercatori e studiosi. Offre lezioni in diverse istituzioni (Brera, Politecnico, Poldi-Pezzoli), a partire dal materiale da lei studiato. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2021, gli Archivi Paola Besana tengono aperta la sua casa-studio per ricercatori, artisti, studiosi, ospitano regolarmente corsi di tessitura e promuovono il lavoro di giovani artisti.

 

Si è scelto di esporre qui Erranze per Paola perché la sua storia particolare risuona con quello spazio di ricerca e interrogazione che è una biblioteca. Nel 1979 Paola Besana realizzò un’opera di grandi dimensioni, Stendardi per Trude, dedicata a una sua insegnante, l’artista tedesco-americana Trude Guermonprez. L’opera si sviluppa come intreccio di piani mobili, e può essere allestita in diversi modi, un po’ come un rapporto di lavoro, una collaborazione, un rapporto discente-discepolo sono dei legami che restano, che legano in modo indissolubile (anche dopo essere finiti) ma che permettono movimento e incoraggiano un’infinità di variazioni. L’opera, tridimensionale e scultorea, vive ed evolve, non potendo mai al millimetro essere montata due volte nello stesso modo. Quest’opera si trova ora al Centro Andaluz de Arte Contémporaneo di Siviglia, ma gli Archivi Paola Besana ne hanno prodotto una replica a fine di archiviazione e sicurezza. Nel processo di ricreazione dell’opera (la tessitura è un’arte tecnicamente riproducibile, seppur con un processo manuale che rende impossibile che le copie siano perfette repliche), si è creata una copia in scala 1:2 che aiutasse nel lavoro. Quest’opera presenta un errore di replica delle proporzioni, del quale gli Archivi Paola Besana si sono subito accorti, considerandolo però come un elemento interessante, come una variazione su tema che, pur nata casualmente, aveva qualcosa da dire. La replica in questione è infatti uno strano ibrido: è e non è un’opera di Paola Besana, è un’opera unica ma al contempo frutto di un lavoro di riproduzione, ha qualcosa di giusto o esatto proprio nel suo errore, o piuttosto nel suo errare. E’ così che trova il suo posto in una biblioteca: da un lato per il tema della trasmissione del sapere, che sta alla sua genesi, dall’altro perché interroga il tema dell’originale e della copia, dell’unico e del multiplo, del corretto e dello sbagliato, dell’autorialità e dell’alterazione. Temi, quello dell’autorialità e della trasmissione, che animano da sempre la storia dei libri.

 

Quadrati in coda è invece una delle prime opere di Paola Besana, tessuta più di 50 anni prima di Erranze. Si mettono così in risonanza l’inizio del suo lavoro e l’ideale continuazione della sua opera dopo la sua scomparsa. Al contempo le due opere permettono di vedere bene un tema a lei caro, ossia il passaggio della tessitura dalla bi alla tri-dimensionalità. In Quadrati in coda la restrizione progressiva del tessuto verso il basso non avviene per eliminazione progressiva degli orditi, ma per una loro liberazione nello spazio. Gli orditi, liberati, si raccolgono in uno spessore finale che sembra annunciare il passaggio dal piano, classico per la tessitura, delle due dimensioni, a quello delle tre dimensioni. Il tema del passaggio dalle due alle tre dimensioni sarà poi sviluppato attraverso una tecnica, quella del tessuto doppio, che ricorre spesso nelle opere di Paola Besana, e che si ritrova in Stendardi per Trude e in Erranze per Paola: i fili dell’ordito, sul quale la trama si intesse, si separano in due o più piani, liberi di muoversi nello spazio. Questa tecnica si ritrova in diversi tessuti popolari, Europei e non: Paola Besana ha sempre studiato e diffuso diverse tecniche popolari, vedendo in esse un sapere manuale, inseparabile da una conoscenza tecnica, spesso matematica, nonché una lente per capire rapporti economici, culturali e sociali. Ha sempre inoltre pensato che artigianato e arte astratta, d’avanguardia, lungi dall’essere due realtà senza rapporto, sono entrambi ambiti di sperimentazione, dei quali l’artista può e deve favorire lo scambio reciproco.

Biblioteca Calvairate
Milano (mi)
Locandina