Il cielo brucia
Torna la rassegna Cinema e psicologia, di Cinema Conca Verde di Bergamo, che da più di 10 anni mette in dialogo il linguaggio del cinema con quello della psicologia per accompagnare il pubblico in un percorso di riflessione su tematiche, che riguardano lo scibile umano, di anno in anno diverse. Quest’anno il tema individuato è quello del desiderio che sarà analizzato grazie alla visione di 5 film selezionati fra le uscite cinematografiche più importanti dell’anno passato.
La rassegna si sviluppa ogni mercoledì dal 20 marzo al 17 aprile alle ore 20.30, verrà proiettato un film che sarà seguito dal commento, in chiave psicologica di 6 psicologi e professionisti: Francesca Amighetti e Elena Lupini del Consultorio Scarpellini di Bergamo, Annalisa Boldrini di ASST Pavia, Laura Mossi e Claudia Vattiato di Jonas Bergamo e Marco Andreoletti. I professionisti coinvolti nella rassegna partecipano all’intero processo di individuazione del tema e selezione dei titoli, contribuendo attivamente alla costruzione della proposta e aiutando, con il loro sguardo e la loro competenza, a trovare i film che meglio possano prestarsi per indagare e approfondire il tema.
Un percorso articolato che accompagnerà a osservare e porsi questioni sul desiderio in tutte le sue forme, quando si esprime e quando si reprime, quando si manifesta sotto forma onirica e quando è perduto e quando si libera ed esplode, scardinando qualsiasi convenzione sociale.
Si rimane nell’ambito di un desiderio che fatica a realizzarsi, percorrendo vie tortuose, con il film in programma il 10 aprile, "Il cielo brucia" (2023) di Christian Petzold, Orso d’argento al Festival del Cinema di Berlino, e l’analisi della dott.ssa Claudia Vattiato.
Sulla costa del Mar Baltico, dove il nord della Germania incontra la Polonia, gli amici Felix e Leon si rifugiano per qualche giorno nella casa della famiglia del primo. L'idea è di dedicarsi al lavoro, un progetto fotografico per Felix e gli ultimi ritocchi a un romanzo per Leon, ma la quiete in casa è turbata da Nadja, presenza sfuggente percepita attraverso gli incontri amorosi e notturni, il cibo sulla tavola e la silhouette in bicicletta. Mentre il caldo inaridisce l'aria e gli incendi mangiano l'entroterra, Leon fatica ad accettare la leggerezza che lo circonda e si ritrova sempre più chiuso nella sua mente.