Bruno Talpo - Era arte e basta

11/05/24 10:30 - 26/05/24 12:30

Bruno Talpo, artigiano del sublime.

Se non sapessimo che è nato e vissuto a Bergamo, di Bruno Talpo potremmo più facilmente immaginare l’origine in una grande città, centro e crocevia di idee e di esistenze, per esempio Milano senza andare troppo lontano. La sua arte è figlia di una visione vibrante e aperta, capace di scatti inventivi in sintonia con le frontiere inter-nazionali della ricerca espressiva e con i sommovimenti socioculturali che a partire dagli anni Sessanta hanno contribuito a rivoltare i più radicati fondamenti delle arti visive. Ma sapendolo bergamasco, è pur vero che possiamo meglio cogliere nei suoi lavori gli accenti di un linguaggio sobrio, schietto e temprato in un fare artigiano e ostinato lungo il tracciato a due sensi che unisce l’idea prima e l’opera compiuta.

La sua parabola artistica, declinata dal 1960 ai primi del 2000, è quella di un incessante sperimentatore che non si è sottratto a impegnative messe alla prova, in una tensione esplorativa ad angolo giro - pittura, scultura, video, fotografia, arte postale, installazioni, performance, body art ed altre espressioni di senso che sfuggono a una precisa definizione di categoria - di cui confidiamo di restituire con questa mostra una suggestiva, pur certamente non esaustiva, prospettiva d’insieme.

Questo evento espositivo non può quindi che essere un percorso diffuso, che dia risonanza adeguata agli estremi dell’arte di Bruno Talpo, che tocca volentieri – senza provare a conciliarli – i poli del primordiale e del contemporaneo, dell’artigianale e dell’industriale, tra natura e cultura, tra individualismo e collettività, tra concretezza e utopia. “La mia arte vuole esprimere contraddizione, non omologazione” non esitava lui stesso a ribadire.

La sua è un’idea di arte totale. Basta scorrere l’intervista che gli fece Robert Bonhomme in occasione dell’esposizione “Omaggio a Donizetti” tenutasi a Parigi nel 1977: “Non respingo il ruolo di pittore. In mostra vi saranno anche quadri, ma non da vedere come icone. [...] Il quadro non rappresenta un’immagine in particolare, ma più particolari di un’immagine che lo spettatore è chiamato a completare con la sua mente e la sua conoscenza. Il quadro è un attivatore di sensibilità critica”. E, così, in merito alla grafica: “Ho utilizzato ampiamente il mezzo fotografico, ma non perché mi consideri un fotografo. Il procedimento di utilizzare tele sensibilizzate come in serigrafia è solo un aspetto tecnico adattabile con la mia esigenza di compiere analisi oggettive, di manovrare immagini”. Lo stesso per la scultura o per la performance, per la video arte o per l’arte postale: i linguaggi sono da lui intesi come espressione progettuale della propria libertà artistica, oltre che come mezzi per far compiere allo spettatore uno sforzo mentale, una proiezione del pensiero e della sensibilità “che valorizzi come un gioco infinito la fantasia e l’amore per la vita” – per dirla con le sue parole.

La mostra è aperta da giovedì a sabato dalle 10.30 alle 12.30 e da domenica a lunedì dalle 17.00 alle 19.00. Per visite fuori orari di apertura contattare uno dei numeri presenti in questo evento.

Mutuo Soccorso Bergamo
via Zambonate 33, Bg
380.4375259 / 328.5646294 / 328.2617024
Locandina
gratuito
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