Convegno internazionaleMetamorfosi: mito antico, pratica contemporanea
Convegno internazionale Metamorfosi: mito antico, pratica contemporanea 21, 22, 23 giugno 2024 Palazzo Te e Museo MACA Palazzo Te è stato concepito come una camera delle meraviglie, come un labirinto di Metamorfosi, traendo esplicitamente ispirazione da Ovidio che racconta, nel suo famoso libro, il farsi del mondo antico e usa il mito per spiegare i segreti della natura, i loro rapporti con gli dèi e con l’umanità. L’intero palazzo è costellato di riferimenti espliciti a storie di trasformazioni che risuonano dall’antichità. La sua architettura è una raccolta antologica, un libro di racconti, un testo poetico. Cosa essa lascia di essenziale alla contemporaneità rispetto alla questione oggi cruciale del rapporto con il cambiamento? L’ipotesi è che, cifrata nei riferimenti più letterali ai passaggi della poesia latina, la narrazione delle Metamorfosi a Palazzo Te ci conduca verso il riconoscimento una esperienza essenziale relativa al tempo e al senso, instabile, dell’umano in esso. Come se l’umano fosse sospeso inesorabilmente tra la provvisorietà dell’istante e la durata sempiterna delle forme ereditate dal passato, forme archetipe degli dèi, che si connettono simultaneamente al presente, rigenerandosi in un atto in cui arte è al tempo stesso scienza, memoria e gioco erotico, modelli archetipi, libertà e trasformazione, caos e legge, violenza e auspicio di giustizia: storia e arte. Esplorare questo tema ci conduce al cuore della questione contemporanea: l’evidenza che tutto – forse anche il tempo e lo spazio, certamente l’umano e il naturale – è sospeso in una rete di relazioni intrinsecamente provvisorie, instabili, soggette alle differenze, alle scomposizioni e ricomposizioni simboliche, ai fraintendimenti: al cambiamento. Pensare alla metamorfosi oggi – in un tempo di cambiamenti così rapidi, drammatici, spesso incontrollabili – significa chiederci come affrontare da soli, o magari cercando una comunità, l’esperienza di una instabilità che si presenta come una “condizione permanente” del nostro tempo. Una condizione che forse compromette la stessa possibilità di condividere socialmente conoscenze e linguaggi, e si accompagna ad una diffusa atomizzazione sociale. Per questo motivo assume rilevanza la capacità culturale di “pensare” la metamorfosi e la storia. Una esperienza nella quale vengono messi in gioco la nostra intimità, la nostra capacità di formare mondi, di averne memoria, di approfondire una lingua reinventandola poeticamente, di cogliere ciò che rende dicibile la vita e il suo senso anche a costo di esplorarne il limite. Metamorfosi è il messaggio che Palazzo Te lancia fino ai giorni nostri; esso induce una riflessione che si rivolge all’antico, al senso della modernità, ma soprattutto a una capacità di visione al tempo stesso libera, creativa e critica, che si presenta come compito educativo, sociale e politico della contemporaneità. Il convegno in programma a Mantova dal 21 al 23 giugno 2024 sarà un momento fondativo e di ispirazione per tutto l’arco di iniziative che seguiranno. Il tema della metamorfosi è saldamente al centro delle riflessioni artistiche e filosofiche lungo tutta la modernità. Certamente lo è nella cultura Cinquecentesca che dal mito antico attinge a piene mani per comporsi in un amalgama capace di combinare magia e meccanica; ma anche successivamente, nel tempo del pensiero della potenza dalla metà del Seicento in poi fino ai giorni nostri. Il convegno è chiamato a esplorare tale pensiero includendolo in una visione di lungo periodo in cui l’antico, il moderno e il contemporaneo, pur precisandosi nei loro caratteri culturali, si pongono come estremi in dialogo e come occasione di delucidare un concetto capace di abbracciare arte e scienza, che nel tempo si è fatto immaginario, pratica e destino. Fonte: www.centropalazzote.it/convegno-metamorfosi Info e programma: www.centropalazzote.it/convegno-metamorfosi