La fame dello Zanni

26/07/24 21:00 - 22:30

Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, compone con maestria questo monologo che va alle radici del teatro: in uno spazio vuoto l’attore evoca mondi e personaggi, facendo esplodere l’immaginazione del pubblico, in un mix di ironia e satira, fra lingue inventate, grammelot, uso istrionico del corpo e della gestualità.
La Fame dello Zanni, fra le più note giullarate di Dario Fo, è il racconto di una fame disperata, grottesca e smodata, che spinge lo Zanni, prototipo di tutte le maschera della Commedia dell’Arte, a mangiare se stesso pur di saziare il suo irresistibile appetito. Lo Zanni, tuttavia, non è una figura astratta, ma la metafora di tutti i derelitti, gli sconfitti, gli “affamati” che ancora oggi cercano riscatto.
A interpretare tutto ciò è Matthias Martelli, erede della tradizione giullaresca e di Dario Fo, che riscopre in nuove forme e con nuovi linguaggi questa antica e sorprendente arte teatrale.

Spettacolo da Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame.

La rassegna
La Val Brembana ha generato nei secoli numerose storie tradizionali, spesso violente e feroci, che mettono al centro le nostre paure primordiali: l’abbandono, la malattia, la carestia, la fame, la morte, gli uomini selvatici. Non è un caso che la tradizione della commedia dell’arte prenda le mosse in valle dove è forte il mito dell'uomo selvatico: essere controverso che vive nei boschi, ai margini della società, con caratteristiche talvolta demoniache, signore degli animali, amico degli spiriti dei boschi, come ce lo rappresenta l’affresco di Oneta di San Giovanni Bianco. Esisteva in epoca molto antica una maschera chiamata Homo Selvadego, villoso, armato di un nodoso bastone, protagonista di molte rappresentazioni ludiche o carnevalesche. Di questa figura popolare si impadronì alla fine del XVI secolo la commedia popolare per dare nuovo spicco alla maschera dello Zanni, progenitore di Arlecchino.

E dalle storie più suggestive e spaventose della Valle siamo partiti per immaginare anche un percorso laboratoriale dedicato ai ragazzi dell’Università di Bergamo, guidati da due drammaturghi professionisti. Del lavoro emerso sarà fatta una restituzione pubblica nella prima serata del Festival.

Un filo rosso ben evidente lega quindi tutti gli eventi del festival: al centro delle storie che abbiamo scelto quest’anno, ci sono personaggi che tradizionalmente occupano uno spazio che sta al di fuori della comunità di riferimento e che incarnano, per motivi diversi, le paure della comunità stessa che reagisce attivando strategie difensive.

Il teatro, per sua natura, è uno strumento di catarsi: rappresentare su un palcoscenico paure, dolori, angosce aiuta a controllarle e a superarle. La commedia dell’arte, le sue maschere più antiche e i primissimi canovacci prendono le mosse proprio da questa urgenza. Un’urgenza sempre attuale.

Borgo Cornello dei Tasso
Camerata Cornello (BG)
320.7455281
Share
Consultare gli eventi sul tuo telefono con la nostra app ScovaEventi è molto più semplice.
Vedrai gli eventi ordinati in base alla distanza dalla tua posizione. Scaricala gratuitamente ora!