Conversazioni in Sicilia.
Parliamo del romanzo di William Somerset Maugham, Il velo dipinto (1925)
"Su di te non mi facevo illusioni" disse. "Sapevo che eri sciocca e frivola e una testa vuota. Ma ti amavo. Sapevo che i tuoi ideali e le tue aspirazioni erano banali e volgari. Ma ti amavo. Mi vien da ridere se penso con quanto impegno cercavo di divertirmi alle cose che ti divertivano, quanto mi premeva nasconderti che non ero ignorante, volgare, pettegolo e stupido. Sapevo come avevi paura dell'intelligenza e cercavo in tutti i modi di farti credere che ero sciocco come gli altri uomini di tua conoscenza. Sapevo che mi avevi sposato solo per convenienza. Non mi importava, ti amavo tanto. Molta gente, a quel che vedo, se è innamorata senza essere ricambiata pensa di subire un torto. Si arrabbia, prova rancore. Io non ero così. Non ho mai preteso che tu mi amassi, non vedevo motivo perché tu dovessi amarmi, non mi ritenevo molto amabile. Ero grato che mi fosse concesso di amarti e andavo in estasi se ogni tanto mi pareva che tu fossi contenta di me o se notavo nei tuoi occhi un barlume di benevolo affetto. Cercavo di non annoiarti col mio amore, sapevo di non potermelo permettere e stavo sempre attento al tuo primo segno di insofferenza. Quello che i mariti di solito pretendono come un diritto io ero disposto a riceverlo come un favore".
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